L’arte di cadere da un cavallo fatto con un manico di scopa: speciale, Children’s Book Fair. BOOM!
Italo e Irma all’inseguimento di BOOM! Prima puntata.
Abbiamo lasciato i nostri due inseguitori di mostre a chiusura di Art City, ed eccoli proseguire, ritornando nei luoghi già visitati, per BOOM!
Dopo la mostra visitata all’Accademia della scorsa newsletter, Italo e Irma ritornano ad Alchemilla in Via Santo Stefano1 43, per visitare la mostra FORMIDABILE, di RÉBECCA DAUTREMER.
Una mostra, promossa da Rizzoli in collaborazione con Hamelin, che porta nella sede di Alchemilla a Palazzo Vizzani l’arte dell’illustratrice francese.
Italo e Irma si aggirano meravigliati nell’osservare le tavole originali di questa meravigliosa illustratrice, dove l’uso della gouache è di una precisione incredibile.
Al centro della stanza principale troviamo una enorme tavola continuativa che ci mostra sia la realizzazione a matita (il bozzetto enormemente dettagliato), che la realizzazione finale a colori…e che colori!
Irma è divertita e incomincia a sfogliare i quattro grandi libri illustrati dell’universo antropomorfo del coniglio Jacominus Gainsborough, creato dall’illustratrice.
Mentre Italo abbozza con le sue matite un piccolo omaggio di Jacominus, per poi perdersi ad osservare il coccodrillo con il mal di denti.
Escono infine, con Irma che si sofferma a farsi un selfie finale, mentre l’illustratrice è intenta a firmare copie dei suoi libri.
Da Via Santo Stefano 43, a Via delle Donzelle 2, è un attimo.
Ed ecco un altro luogo già visitato Palazzo Paltroni.2
Qui troviamo la mostra: LE COSE PREZIOSE. L’OSTINATA RICERCA DI BEATRICE ALEMAGNA.
Finalmente una mostra dedicata ad una delle più grandi illustratrici dell’infanzia, nata a Bologna.3
Una grande mostra, ricca e preziosa che raccoglie materiali inediti e ci fa entrare nel suo laboratorio di immagini.
Italo e Irma sono spaesati davanti alla ricchezza di idee e dalla complessità dell’immagini, che esercitano una fascinazione continua e talvolta anche stupore.
Si vede una ricerca mai banale nella costruzione delle figure e dei colori, un perdersi dentro ad ogni immagine. Italo è completamente rapito.
Escono per proseguire verso altre mostre, ma non prima che Irma, come al solito, presa dalla mania del selfie, non usi il telefono per fotografarsi, fotografando le opere di questa incredibile illustratrice. Soffermandosi su “Addio Biancaneve”.4
A questo proposito vedi la mia newsletter del 12 febbraio 2023, prima puntata dello speciale Art City e dello storico palazzo Vizzani-Sanguinetti.
Vedi la mia newsletter del 3 marzo, terza puntata dello speciale Art City.
Beatrice Alemagna è nata a Bologna nel 1973. Dopo aver studiato progettazione grafica e comunicazione visiva all’ISIA, a Urbino, nel 1996 vince il primo premio del concorso d’illustrazione Figures futures al Salon du Livre et de la Presse Jeunesse – Montreuil; nel 2000, il Prix Attention Talent-Fnac; nel 2002, il Prix Octogones. Nel 2007, ha ottenuto la menzione al Bologna Ragazzi Award. Ha esposto a Bologna, Milano, Roma, Parigi, Monaco, Lisbona, Tokyo e Kyoto. Ha pubblicato oltre quindici album presso i più importanti editori francesi, come Seuil, Autrement et Gallimard. Sue illustrazioni corredano i testi di grandi autori fra cui Apollinaire, Queneau, Huxley, Grossman, Dahl, Rodari. Monde des livres, Elle, Vogue Italia, EpoK, Pages, la Repubblica le hanno dedicato servizi e ritratti. Dal sito di Topipittori dove si trovano i suoi libri.
In 'Addio Biancaneve', uno degli ultimi lavori, la Alemagna racconta la fiaba dal punto di vista della matrigna e soprattutto forzando le immagini verso una violenza espressionista e una dissoluzione quasi organica delle forme davvero inedita e assolutamente coraggiosa.